mercoledì 11 gennaio 2012

Dal sito di Stefano Faravelli

"Del carnet come genere mi interessa l’aspetto narrativo, il suo testimoniare il lavoro nel suo farsi, il suo essere, in itinere, scrittura e disegno, rappresentazione della cosa e narrazione di ciò che accade in me mentre la percepisco, delle memorie che sollecita, dei pensieri che attiva.
Il carnet coniuga pittura e filosofia e teme lo sguardo frettoloso.
Ogni pagina dei carnet è un tesoro per la mia vita e per la mia memoria. Ciò che mi spinge è il vaore inestimabile della bellezza, ovunque mi sia dato di incontrarla: l’appello alla preghiera a Timbouctù, il cane disteso al sole sui ghat di Varanasi, le nuvole dell’ultimo monsone…"

"Stefano Faravelli"













Un sito dove si può curiosare alla scoperta di illustratori e artisti col taccuino a portata di mano:

www.rendezvous-carnetdevoyage.com

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